L’assenza di ieri da parte dei Ministri preposti all’incontro sulla prima importante vertenza di licenziamenti post-covid presente sul tavolo del governo, quella dei lavoratori Air Italy, denota ancor più marcatamente la mancanza di interesse nel curare una risorsa importantissima per il nostro bel paese.
Il trasporto aereo muove turisti ed esporta il made in italy, varrebbe la pena avere un occhio di riguardo sulle vicende che coinvolgono questo comparto, specialmente in questo drammatico periodo che vede la chiusura di Alitalia, la nascita complicata di I.T.A. – sulla quale già pendono indagini sindacali sulla modalità di selezione del personale – ed i 1322 licenziamenti previsti in Air Italy, appunto.
Nonostante i rappresentanti di Governo abbiano svolto un eccellente lavoro durante la trattativa – che comunque non è andata a buon fine – resta la sensazione di abbandono dei lavoratori da parte delle istituzioni. Quali improrogabili impegni avevano il Ministro del Lavoro ed il Ministro dello Sviluppo Economico da non consentire loro di partecipare alla trattativa sui 1.322 licenziamenti perpetrati ad opera di un gruppo di investitori esteri che hanno accorpato e distrutto tre compagnie italiane? Su Air Italy vanno ancora chiariti molti aspetti: dove sono finiti i risarcimenti boeing 737-800Max? Perché air italy noleggiava aeroplani da una società controllata da Qatar Airways al doppio del prezzo di mercato? L’attenzione deve essere massima perché questo è solo il primo caso di applicazione della procedura di liquidazione in bonis in Italia e potrebbe aprire la strada a worst-practice rispetto al tipo di offesa della dignità del lavoratore che già viviamo oggi.
Quando vengono massimizzati i profitti e socializzate le perdite il senso di ingiustizia si percepisce fino al midollo ed ognuno dei lavoratori Air Italy, ai quali va dato comunque atto di aver sempre rispettato la legge incluse le restrizioni dovute alla situazione covid, sta provando questo senso di profonda ingiustizia e rabbia per l’inerzia difensiva dello Stato verso i cittadini lavoratori.
Lo stato non è autorizzato ad ignorare i lavoratori Air Italy, lo prevede la Costituzione Italiana, il buon senso e l’etica di un buon padre di famiglia.
Questi lavoratori hanno persino visto arrestare uno dei due liquidatori nominati dalla Compagnia il Dott. Enrico Laghi, già invischiato nell’affaire ethiad-alitalia, condannato ai domiciliari proprio mentre liquidava la compagnia. Evidentemente gli scheletri nell’armadi di Air Italy sono talmente tanti che v’era necessario un professionista per liberarsene.
Come si può, in una cosiddetta società civile, accettare tutto questo rimanendo impassibili?
La trattativa è stata rinviata al 15 Dicembre 2021 e si è fermata ieri, 9 Dicembre, su due posizioni contrapposte: disponibilità dello Stato a garantire i fondi per un prolungamento degli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori; volontà dell’azienda di chiudere tutto entro fine anno.
Gli interessi economici del Qatar in Italia sono ingenti e diversificati, Qatar Airways Cargo opera già la maggior parte del trasporto merce aerea da e versi il Nord-Ovest della nostra penisola, questo gli è stato consentito grazie agli aiuti politici ottenuti. Oggi è giunto il momento di chiedere indietro questi favori garantendo una qualche forma di giustizia per i lavoratori Air Italy. E ‘evidente come la CIGS Air Italy sia stata una forzatura visto che sia a Settembre 2020 – all’apertura del procedimento – che a Luglio 2021 – al rinnovo del procedimento – non vi erano le condizioni normative per l’assegnazione della cassa eppure è stato il palliativo in grado di tenere calmi e lontani dalle aule di tribunale i lavoratori Air Italy, ma per certi reati la prescrizione può arrivare fino ai dieci anni.
